Che cos’è la chetosi?

Quando si inizia ad approfondire la dieta chetogenica, la chetosi è sicuramente uno dei primi e nuovi concetti in cui ci imbattiamo rispetto alle nostre conoscenze sull’alimentazione fino a quel momento.

La chetosi nutrizionale è uno stato metabolico indotto, appunto, dall’alimentazione quando riduciamo il consumo di carboidrati al di sotto di una certa soglia; questa non è da confondersi con la pericolosa chetoacidosi (te ne parlo qui).

Nello stato di chetosi nutrizionale, il nostro corpo non utilizzerà più gli zuccheri per ottenere energia, ma una combinazione di grasso corporeo e grasso alimentare.

La chetosi nutrizionale e la flessibilità metabolica che ne deriva apportano diversi benefici come:

  • la perdita di peso;
  • la riduzione e stabilizzazione del livello di zuccheri nel sangue;
  • la riduzione dell’insulina;
  • l’aumento del colesterolo buono (HDL) e la riduzione dei trigliceridi;
  • la riduzione del grasso addominale che è pericolosissimo per i nostri organi;
  • un senso di sazietà più prolungato nel tempo;
  • una perdita di peso più facile;
  • più energia e costante nella giornata.

Non confondere la chetosi con l’adattamento ai grassi

Spesso si confonde la chetosi con l’adattamento ai grassi (fat / keto adaptation), in realtà si tratta di due fasi diverse che avvengono mentre si segue la dieta chetogenica per un periodo di tempo sufficientemente lungo.

La chetosi nutrizionale, infatti, avviene solitamente tra 3 e 15 giorni da quando si inizia a mangiare chetogenico. In questa fase, viene utilizzato il grasso per produrre energia e chetoni, ma ciò non significa necessariamente che il corpo sia già capace o abbastanza efficiente per bruciare il grasso come fonte energetica. Dopo anni abituato a scomporre glucosio, il nostro corpo avrà bisogno di tempo per fare scorta degli enzimi idonei e necessari a scomporre il grasso e utilizzarlo come energia.

Una volta che questi processi enzimatici si saranno rafforzati nel nostro corpo, allora le cellule inizieranno a scegliere, come principale fonte energetica, i grassi e i chetoni e il corpo sarà completamente adattato a questo nuovo stato.

Questa fase di adattamento può durare da qualche settimana a qualche mese, a seconda del proprio metabolismo.

Da questo si capisce come le diete chetogeniche di soli 21 giorni non siano sufficienti per far sì che il corpo diventi capace di utilizzare grassi e chetoni come fonte energetica.

Inoltre, questo adattamento ai grassi permetterà al corpo di gestire molto meglio situazioni di “momentanei eccessi di zuccheri” (alias sgarri di carbs).

Anche se automaticamente, con l’arrivo di più zuccheri tornerà momentaneamente ad utilizzare il glucosio come prima fonte energetica, grazie alla flessibilità metabolica, sarà in grado di rientrare in chetosi velocemente non appena si tornerà a ridurre il consumo di carboidrati.

Ottenere questa flessibilità metabolica è il vero scopo di una dieta chetogenica ed è ciò che permette di poterla portare avanti come scelta alimentare includendo certi momenti in cui scegliamo di concederci dei carboidrati “di troppo”.

Disclaimer

Tutte le indicazioni riportate nell’articolo si riferiscono a situazioni in cui la chetogenica viene utilizzata in soggetti sani e con scopo di dimagrimento o di benessere. NON sono in alcun modo da considerare nel caso di una chetogenica a fini terapeutici.

Fonti: Dr. Gustin, Chris Irvin, Leanne Vogel, Andreas Eeenfeldt

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