Perdita di capelli nella dieta chetogenica: che legame c’è?

perdita di capelli nella dieta chetogenica

La perdita di capelli nella dieta chetogenica è un fenomeno conosciuto di cui si parla da tempo all’interno della Keto community internazionale, soprattutto femminile.

Quindi se, dopo le prime settimane di chetogenica, hai notato una perdita di capelli anomala e ti stai chiedendo se sia una coincidenza o se sia stata causata proprio dalla chetogenica, respira: non sei la sola.

Diciamolo: i capelli sono simbolo di bellezza e di benessere, per le donne tanto quanto per gli uomini; quando iniziamo a vederli cadere più del solito o a vedere la spazzola piena, ognuno di noi inizia ad allarmarsi e ad agitarsi.

In primis, sappi che esiste un ciclo di vita naturale del capello che ci porta a perdere ogni giorno dai 60 ai 100 capelli. Questo tipo di perdita è considerata fisiologica e non deve preoccuparti.

Oltre alla perdita dovuta al ciclo di vita del capello, abbiamo poi le cadute stagionali che ultimamente non avvengono più solo in primavera e autunno, ma in ogni passaggio da una stagione all’altra. In entrambe i casi, queste perdite dovrebbero essere di breve durata.

Il primo aspetto da valutare, infatti, è capire se sei di fronte ad una “normale” perdita di capelli temporanea o ad una caduta eccessiva e anomala. Se non sei in grado di capirlo da sola, chiedi aiuto al tuo parrucchiere di fiducia.

Ci sono poi altri fattori che possono concorrere e aumentare la caduta di capelli come:

  • stress psico-fisico
  • mancanza di nutrienti (vitamine e sali minerali)
  • diete drastiche
  • problemi circolatori
  • cute acida

In che modo la perdita di capelli può essere causata dalla dieta chetogenica?

La perdita di capelli nella dieta chetogenica in realtà non è una conseguenza della dieta in se, ma nel modo in cui la si segue a livello alimentare e psicologico.


Gli errori più comuni sono:

  • carboidrati troppo bassi per troppo tempo: è vero, per entrare in chetosi è necessario consumare circa 20-30g di carboidrati netti. Tuttavia, soprattutto per noi donne, dopo la prima fase di adattamento alla chetogenica diventa importante inserire delle ricariche di carboidrati oppure aumentare leggermente il consumo dei carboidrati giornalieri in base al proprio limite.
  • calorie troppo basse per troppo tempo: questo errore deriva spesso dalla mentalità da “calorie in entrata e in uscita”. Continuare ad abbassare le calorie pensando di accelerare la perdita di peso non è solo poco corretto ma può anche causare un blocco del metabolismo e del ciclo mestruale. In chetogenica si può dimagrire anche con 1.800 kcal al giorno, i processi sono diversi dalle classiche diete ipocaloriche. Assicurati quindi di consumare la quantità di calorie adeguata per il tuo corpo ed i tuoi obiettivi. Non farti nemmeno ingannare dalla riduzione dell’appetito, questo è si un vantaggio se si vuole dimagrire ma non deve portare a mangiare troppo poco e per un periodo di tempo prolungato.
  • approcciarla con troppo stress: avere una vita frenetica senza un adeguato riposo, non praticare tecniche di gestione dello stress (come meditazione e yoga), non ritagliarsi nessun spazi quotidiani per se stesse o non praticare attività fisica sono fattori che già da soli fanno aumentare il cortisolo e affaticano le ghiandole surrenali. Se oltre a questo, ti approcci alla chetogenica come ad una “normale dieta” di cui, peraltro, magari non sai nemmeno a sufficienza, rischi di aggiungere altro stress psicofisico derivante da ciò che riguarda questa nuova abitudine alimentare come il conteggio dei macronutrienti, delle calorie, dei chetoni, seguire i digiuni, ecc.

Tuttavia, se si segue un piano keto bilanciato (possibilmente preceduto da una graduale riduzione di carboidrati), che comprenda cibo vero e di qualità, integrazione di sali minerali come magnesio, sodio e potassio, adeguato sonno, un po’ di movimento e un approccio intuitivo e consapevole a questa nuova alimentazione, allora la perdita di capelli non sarà un problema.

Cosa fare se si sperimenta la perdita di capelli nella dieta chetogenica?

Quello che posso suggerirti, per la mia esperienza, è in primis di fare un’analisi della propria situazione per capire le possibili cause. Se segui una keto fai da te o non sei abbastanza informata sulla chetogenica, potrebbe esserti utile registrare ciò che mangi per una settimana in una App come Myfitnesspal così da controllare che i carboidrati, le proteine, i grassi e le calorie siano correttamente bilanciati.

Se il problema è lo stress, riduci il consumo di caffeina ad un espresso al giorno, evita il digiuno intermittente per qualche settimana e cerca di riposare almeno 7-8 ore per notte (potrebbe aiutarti prendere il magnesio prima di dormire).

Se invece lo stress è causato dalla gestione un po’ approssimativa della tua chetogenica, allora approfondiscila maggiormente così da avere più sicurezza in quello che fai e che mangi. A questo proposito, ti consiglio vivamente di unirti al mio percorso Keto PRO.

Posso prendere qualche integratore per la perdita di capelli nella dieta chetogenica?

Così come le cause sono molteplici, lo sono anche le soluzioni. Personalmente, preferisco sempre agire in primis mettendo in equilibrio l’alimentazione e lo stress. Questi per me sono i pilastri del mio benessere, ma probabilmente di chiunque.

Se volessi assumere degli integratori, ti posso consigliare quelli che ho provato finora:

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*Fonte: Leanne Vogel

4 commenti su “Perdita di capelli nella dieta chetogenica: che legame c’è?”

  1. Off topic (ma neanche più di tanto)
    Se non sbaglio una volta avevo letto che consideravi Keto Christina un po’ come la tua mentore… Cosa pensi ora della sua esperienza devastante con l’alimentazione chetogenica nel lungo periodo? Non voglio essere polemica, te lo chiedo proprio con apertura mentale, che idea ti sei fatta del suo percorso keto non a lieto fine?

    1. Ciao Anna,
      ho visto i post di Christina e mi sono confrontata con lei qualche giorno fa. Dopo questi anni nel mondo keto, entrambe concordiamo sul fatto che la chetogenica è un’opportunità per migliorare la salute ed il benessere del nostro corpo se fatta correttamente e per il giusto periodo di tempo.
      A patto che sia necessario stare in chetosi per questioni di salute, per la maggioranza delle persone non è strettamente necessario seguire una chetogenica standard per periodi lunghi. Io stessa ho sempre sostenuto più una cheto con ricariche di carbs frequenti o alternata alla lowcarb o ad intermittenza, motivo per cui sia il corso Keto PRO che la mia comunicazione invita ad un approccio più intuitivo e consapevole alla chetogenica che avere come obiettivo la sola chetosi. La chetogenica è uno strumento, così come il digiuno e tanto altro. Sta a noi usarlo nel modo migliore e per il periodo che serve.
      Ci sarebbe da parlarne per ore, ma non è questa la sede. Magari ci scriverò un articolo, se interessa ☺️ Spero comunque di averti risposto. Grazie per la tua domanda!

  2. Sì, hai dato una risposta coerente, grazie. Ad ogni modo ci sono persone che sono in chetosi veramente da una vita (specialmente negli states dato che da noi è arrivata dopo) e non hanno problemi di sorta, per altre invece si è rivelata un’arma a doppio taglio. A questo punto ormai per me è evidente che la chetogenica non è un regime per tutti, anche se per molti che la seguono è praticamente un dogma e guai a chi glie lo tocca. In alternativa, sì, come dici giustamente tu può essere considerata uno strumento… Secondo me sarebbe una buona idea l’articolo.
    Ciao e buon proseguimento

    1. Certo, ma questo ci sta. Io (così come tanti altri nella Keto community, soprattutto Keto Coach per donne) non crediamo che la chetogenica sia la soluzione per tutti e per sempre. Oltre alla diversità di ognuno di noi e di ogni momento della nostra vita, non scordiamoci che la scienza della nutrizione è in continuo studio e si evolve nel tempo. Io penso che nessun estremismo o dogma abbia mai portato a vero benessere e che a lungo andare un corpo non ascoltato presenta i conti.
      Grazie per questo spunto di riflessione, mi hai convinta a scrivere l’articolo 😉

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